Netwar, come cambia l’hacktivismo nella guerra cibernetica

Autori

  • Arturo Di Corinto

DOI:

https://doi.org/10.32091/RIID0129

Parole chiave:

Guerra dell’informazione, Guerra in Rete, Guerra cibernetica, Hacktivismo, Cybersicurezza

Abstract

La disponibilità delle tecnologie di comunicazione influenza le attività e la formazione stessa dei gruppi e dei movimenti della società civile. Con la diffusione di massa di Internet e del Web, la Rete è diventata un campo di battaglia per gli attivisti digitali. Molte delle pratiche di informazione, contestazione e sabotaggio tipiche dei movimenti di protesta sociale sono state digitalizzate e riversate in Rete. Protagonisti in questo scenario sono gli hacktivisti, gli hacker-attivisti che hanno usato la Rete per autorganizzarsi, fare propaganda, controinformazione, e condurre azioni politiche dirette. I loro obbiettivi e i loro metodi degli inizi erano quelli dell’infowar, la “guerra” d’informazione e propaganda, ma oggi gli hacktivisti sono entrati di prepotenza nelle guerre guerreggiate: spesso arruolati su una base ideologica, talvolta usati come mercenari, sono arrivati ad accompagnare i conflitti cinetici, le guerre vere e proprie. Si tratta di una mutazione graduale e forse attesa, ma poco presente nel dibattito pubblico e accademico. Con questo articolo vorremmo contribuire a tracciare l’evoluzione di questa trasformazione culminata nella creazione di vere e proprie milizie di hacktivisti digitali impegnati nel conflitto Russo-Ucraino.

Biografia autore

  • Arturo Di Corinto

    Public Affairs and Communication Advisor presso l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN) e afferisce al Dipartimento di comunicazione e ricerca sociale di Sapienza - Università di Roma

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Pubblicato

2024-02-19

Fascicolo

Sezione

Sezione monografica

Come citare

[1]
2024. Netwar, come cambia l’hacktivismo nella guerra cibernetica. Rivista italiana di informatica e diritto. 5, 2 (Feb. 2024), 87–102. DOI:https://doi.org/10.32091/RIID0129.