Cyber-costituzionalismo: la società digitale tra silicolonizzazione, capitalismo delle piattaforme e reazioni costituzionali

Autori

  • Andrea Venanzoni Università degli Studi Roma Tre

DOI:

https://doi.org/10.32091/RIID0016

Parole chiave:

Società digitale, Capitalismo delle piattaforme, Internet

Abstract

Il sorgere dei poteri privati delle piattaforme digitali sta modificando radicalmente i lineamenti dello Stato costituzionale: esternalizzazione delle funzioni di garanzia dei diritti e delle libertà, creazione di una propria giurisdizione domestica, costruzione di aree urbane separate fisicamente dalle altre. Una ragnatela di network che sembra ricordare alcuni episodi storici della prima globalizzazione, come l’emersione della Compagnia delle Indie, non casualmente definita quale prima multinazionale, e fermenti patogeni capaci di inocularsi nella sostanza degli Stati fino a mutarne gli elementi costitutivi. Partendo dal pionieristico romanzo di Neal Stephenson, Snow Crash, che tante suggestioni ha ispirato nella cultura digitale, verranno passati in rassegna i principali fattori di crisi, gli snodi essenziali della cultura digitale e la necessità di una autentica reazione costituzionale che dovrà passare per una commistione di costituzionalismo classico e cyber-costituzionalismo.

Biografia autore

  • Andrea Venanzoni, Università degli Studi Roma Tre

    Dottorando di ricerca in diritto pubblico e costituzionale, Dipartimento di Giurisprudenza, Università degli Studi Roma Tre e segretario generale del Forum Nazionale delle Professioni

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Pubblicato

2020-02-27

Fascicolo

Sezione

Studi e ricerche

Come citare

[1]
2020. Cyber-costituzionalismo: la società digitale tra silicolonizzazione, capitalismo delle piattaforme e reazioni costituzionali. Rivista italiana di informatica e diritto. 2, 1 (Feb. 2020), 5–34. DOI:https://doi.org/10.32091/RIID0016.