Intelligenza artificiale, big data e nuovi diritti
DOI:
https://doi.org/10.32091/RIID0055Parole chiave:
Intelligenza artificiale, Algoritmi, Reti neurali, Big data, Protezione datiAbstract
Il presente è il risultato di vecchie e nuove riorganizzazioni e intuizioni. Mentre si moltiplicano gli studi su algoritmi, reti neurali e intelligenza artificiale, mutano le velocità e si assiste a cambi di paradigma. Con la rivoluzione dei big data, infatti, il paradigma logico-deduttivo cede il passo all’approccio statistico, che tra i vari scopi ha quello fondamentale di elaborare modelli predittivi e selettivi, nel frattempo che raggruppa gli oggetti in classi il più possibile omogenee. Al di là degli indiscutibili vantaggi, legati alla possibilità di processare una gran mole di dati senza un particolare dispendio di tempo e di energie, l’odierno sviluppo tecnico-scientifico solleva molteplici e serie domande. Queste ultime riguardano soprattutto la sfera dei diritti, che si arricchiscono di nuovi contorni e significati, sino al punto di tutelare istanze pressoché inedite. Emblematico è quanto avviene riguardo al diritto alla privacy, che evolve oggi nel diritto di proteggere i dati personali. Proprio quei dati che costituiscono oramai il primo motore dell’economia contemporanea.