Diritto all’oblio e cooperazione internazionale: problemi e prospettive

  • Jacopo Ciani Sciolla
Parole chiave: GDPR, Dati personali, Diritto all’oblio, Cancellazione, Deindicizzazione, Efficacia transnazionale dell’ordine giudiziale

Abstract

Data la natura ubiquitaria dei dati personali in rete, la pretesa di oblio esige necessariamente una risposta disancorata dai confini territoriali propri della giurisdizione adita. Complice l’ampia portata applicativa del GDPR, capace di travalicare i confini nazionali e rivolgersi a qualsiasi soggetto, anche residente al di fuori dell’Unione, sono stati emanati i primi ordini di cancellazione o di deindicizzazione aventi portata cross-border, ovvero efficacia esterna rispetto ai confini nazionali degli Stati membri. In assenza di strumenti normativi internazionali di armonizzazione del diritto all’oblio, le diverse tradizioni giuridiche nazionali in materia ostacolano la configurazione di una global enforcement del diritto. La cooperazione internazionale passa dunque per una armonizzazione sostanziale dell’istituto e dei suoi presupposti applicativi. I recenti arresti della Cassazione offrono spunti di riflessione, per delineare il diverso atteggiarsi del bilanciamento tra tutela dei dati personali e diritto all’informazione e definire la linea di confine tra oblio e diffamazione.

Biografia autore

Jacopo Ciani Sciolla

Ricercatore in Filosofia del diritto e informatica giuridica presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Torino

Pubblicato
2022-04-07
Come citare
[1]
Ciani Sciolla, J. 2022. Diritto all’oblio e cooperazione internazionale: problemi e prospettive. Rivista italiana di informatica e diritto. 4, 1 (apr. 2022), 157-174. DOI:https://doi.org/10.32091/RIID0069.