La rilevanza giuridica dell’utilizzo extralavorativo dei social network da parte del lavoratore

Autori

  • Francesco Fameli Ordine degli avvocati di Firenze

DOI:

https://doi.org/10.32091/RIID0002

Parole chiave:

Social network, Attività dei lavoratori, Obbligo di fedeltà del lavoratore, Utilizzo extralavorativo dei social network, Diritto di critica da parte dei lavoratori

Abstract

Negli ultimi anni, la diffusione capillare dei social network ha ridefinito i termini di tutte le relazioni sociali. Il rapporto di lavoro non poteva restarne escluso. L’analisi della casistica giurisprudenziale porta a constatare l’utilizzabilità dei dati condivisi, a meno che questi non siano veicolati da messaggi privati o filtrati da specifiche autorizzazioni. Sul piano normativo, l’obbligo di fedeltà di cui all’art. 2105 c.c., unito alla buona fede oggettiva, rappresenta la porta di accesso alla rilevanza giuridica dell’utilizzo extralavorativo di questi strumenti. Il contemperamento tra il vincolo fiduciario ed i diritti della persona costituzionalmente garantiti poggia su limiti formali e sostanziali, nonché sul criterio di proporzionalità, il cui dosaggio è rimesso prima all’impresa e poi al giudice. In questo contesto in evoluzione, le norme interne all’impresa sono chiamate a svolgere il ruolo centrale di guida per le parti, oltre che di ausilio per il giudice, troppo spesso chiamato a pronunciarsi sulla base di mere clausole generali.

Biografia autore

  • Francesco Fameli, Ordine degli avvocati di Firenze

    Avvocato iscritto all’Ordine degli avvocati di Firenze. Si occupa prevalentemente di diritto amministrativo ed in particolare di pubblico impiego.

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Pubblicato

2019-07-01

Fascicolo

Sezione

Studi e ricerche

Come citare

[1]
Fameli, F. 2019. La rilevanza giuridica dell’utilizzo extralavorativo dei social network da parte del lavoratore. Rivista italiana di informatica e diritto. 1, 1 (Jul. 2019), 23–33. DOI:https://doi.org/10.32091/RIID0002.